Turno di mattina, bar pieno di gente e tante cose da fare, arriva lui, mi parla solo in dialetto e in modo sbafante.

“Ciao, dimmi.”
“Mi fai un campari soda con prosecco e metti il limone.”
Prendo il bicchiere, metto il limone, metto il ghiaccio, prendo il campari e vado da lui.
“E secondo te ci va là dentro? Io non credo.”
“Guarda, questo è il bicchiere che usiamo, ma se lo vuoi più grande posso cambiarlo, a me non cambia nulla.”
“No no, mettilo là dentro, devo vedere proprio, tanto secondo me non ci va.”

Stappo il campari e prendo il prosecco con la santa pazienza.
Lui urta l’amico con il gomito ridendo: “E secondo te ci va là dentro?”
“Guarda che se lo sta facendo, significa che sa quale bicchiere usare, è lei che lavora qui.”
“Bah, secondo me non ci va.”

Finito di fare sto benedetto bicchiere, lo sbatto sul bancone e gli dico in dialetto anche io stavolta: “Beh, ci è andato?”
Lo guardo storto e me ne vado, lasciandolo lì in silenzio.