Negozio di accessori. Entra un uomo sulla cinquantina, non particolarmente attraente ma vestito in maniera curata.

Al suo seguito un ragazzo più giovane, molto carino. L’uomo mi chiede un regalo di compleanno per sua moglie. Mi spiega che è una donna elegante che ama la moda, e insieme scegliamo una borsa di una griffe italiana con una cintura abbinata.

Continuiamo a chiacchierare amabilmente mentre faccio lo scontrino, incarto il regalo, lo metto in una bella busta e un nastro con il logo della compagnia di crociere. I due ringraziano e si avviano all’uscita, ma sulla porta l’uomo comincia furiosamente a strappare la busta, la carta regalo e a gridare cose a me incomprensibili.

Comincio a sudare freddo e metto la mano sul telefono per chiamare la sicurezza. Lui si gira, torna verso di me e pacatamente mi chiede se fosse possibile cambiare la confezione regalo. Col telefono in mano e gli occhi sgranati gli chiedo cosa avesse di sbagliato l’imballaggio precedente. Lui mi sorride sornione: “Sa signorina, io sono un medico.

Mia moglie crede che io sia ad un convegno di medici in Venezuela, non sa che sono in crociera con il mio amico. (Mi fa l’occhiolino). Potrebbe darmi una carta e una busta che non abbia il vostro logo per cortesia?” È stata la mia prima crociera gay e una delle più spettacolari della mia carriera!