Ho un piccolo negozio di famiglia, in provincia. Vendiamo sia frutta e verdura che fiori e piante. Un classico punto di riferimento per chi deve comprare due mele o un mazzo di rose al volo.
Arriva dicembre e scatta il periodo più intenso dell’anno. Natale per noi vuol dire consegne, consegne e ancora consegne: cesti di frutta, composizioni floreali, regali da portare ad amici e parenti. Per non impazzire, mi organizzo con una lista precisa: nomi, indirizzi e, quando serve, numeri di telefono. Così il collega che porta i pacchi sa sempre dove andare.
Eppure, da anni, con certi clienti la scena è sempre la stessa.
“Signora, potrebbe scrivermi l’indirizzo della persona a cui dobbiamo consegnare?”
“Ma no, non serve! Tuo padre sa benissimo dove abita la mia amica.”
E io: “Capisco, ma la consegna non la fa mio padre, abbiamo tante spedizioni, serve l’indirizzo preciso, per favore.”
“No no, chiedi a tuo papà, lui lo sa!”
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