Gelateria.

Entra la simpaticona di turno che senza salutare esordisce chiedendo una coppetta da due gusti per la figlia.
Preparo e chiedo se anche lei vuole qualcosa.

“Cioccolato!”
“Ok signora, sempre una coppetta?”
“Sì.”
“La vuole da una pallina o la preferisce da due come sua figlia?”
“Con la panna!”
“Va bene, ma metto una pallina o due?”
“Così.” Senza indicare nulla, fissando il vuoto.

Richiedo e ottengo la stessa risposta.
Chiedo una terza volta ma sembra aver perso la capacità di utilizzare il già scarno vocabolario.
Rimaniamo qualche secondo a fissarci al che indico la coppa della figlia.
“Così?”
“Eh, ovvio.”

Rispondere in modo chiaro era troppo difficile evidentemente.