Ore 11:00 del mattino.
Il negozio di ferramenta è pieno come al solito: tre clienti davanti a me, uno che chiede viti da legno, un altro che vuole la misura giusta di una punta e il terzo che non ha idea di cosa gli serva, ma “lo riconoscerò quando lo vedo”.
Il mio collega non c’è, è fuori per un lavoro, quindi tocca a me reggere la baracca.
Proprio mentre sto cercando di non confondere i pezzi e di non perdere la pazienza, squilla il telefono. Rispondo:
«Buongiorno, ferramenta XXXX, come posso esserle utile?»
Dall’altra parte, senza nemmeno un ciao, parte l’urlo:
«Maledetti! Siete chiusi! Io sono qui fuori che vi aspetto!»
Io resto un attimo in silenzio, convinto di aver sentito male. Poi, con calma, replico:
«Signore, guardi che io sono qui in negozio, e sto servendo altri tre clienti. Forse ha sbagliato numero.»
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