Sabato pomeriggio.
Tabaccheria.
Il SuperEnalotto decide di ravvivare il pomeriggio smettendo di leggere le schedine da controllare e giocare, con il risultato che dovendo digitare i numeri sullo schermo a mano, dopo un’ora ho un dito della grandezza del pollicione di Facebook, quello che ve parte per sbaglio, solo che il dito in questione è l’indice.
Poi arriva la fenomena.
Ciao, scusa io devo giocare il SuperEnalotto e ho vinto due euro!
Ciao, scusami, mi dispiace ma non posso passarti la schedina per la vincita, quindi te la gioco a mano, ti DO LA SCHEDINA VECCHIA CON LA VINCITA, così puoi passarla domani o dopodomani sempre qui se vuoi.
Annuisce.
Scrivo la schedina.
“Ecco qui, scusa l’attesa, sono 7,50€.”
No guarda che devi passarla, ti devo dare 5,50€ perché ho vinto due euro!”””
10 secondi di silenzio. Rispiego. Dettagliatamente.
“Quindi purtroppo la vincita la puoi convalidare domani, adesso mi devi 7,50€.”
Ma i due euro che ho vinto non me li scali?'”
Ma Dio delle città e delle immensità. Ari spiega. Di nuovo. Bestemmiando divinità anche sconosciute.
Alla fine mi paga i 7,50€.
Eh però adesso me la passi per la vincita?
E allora vaaaa… No niente, arrivederci a lei, buona serata.