A un certo punto si ferma in mezzo a un incrocio. Così. Si ferma.
“Che fai?”
“Sto pensando se andare.”
“*Stai pensando* in mezzo a un incrocio?”
“Devo visualizzare.”
“Visualizza più veloce, che ci suonano pure i piccioni.”

Rientriamo in sede. Gli faccio spegnere l’auto. Lui si gira verso di me con la faccia soddisfatta, tipo: *dai, sono andato bene, vero?*
“Comunque secondo me ci sto dentro. C’ho il tocco. Tu che dici?”

Lo guardo, prendo fiato e gli dico secco:
“Gabro, se il codice della strada fosse un libro, tu saresti l’errata corrige.”

E scendo. Basta. Non ce la faccio a spiegargli cos’è una corsia preferenziale se prima devo spiegargli cos’è il concetto di cervello.