Guardo di nuovo la signora e vedo, nel profondo dei suoi occhi, il bagliore di un’idea farsi strada tra le sinapsi, fino a raggiungere il vero centro di controllo e comando del corpo umano che ho di fronte. Alza le sopracciglia, apre la bocca, inspira quel tanto che pasta per avere abbastanza aria nei polmoni per comunicare e, alla fine, parla.
“Ah, ma non lavori qui. Potevi dirlo.”
La guardo, mentre continuo a non capire come abbia potuto pensare fossi un commesso.