Cliente fisso, sì. Ma fisso tipo comparsa ricorrente in una sitcom tragica. Taccagno fino al midollo, celebre in tutto il quartiere per due cose: non spendere manco per sbaglio e… come dire… una gestione piuttosto creativa dell’igiene personale. D’estate poi, quando entra in trattoria, c’è chi finge una chiamata urgente pur di non finire al tavolo vicino. Noi ormai lo annusiamo prima ancora di vederlo.
Quel giorno si presenta a fine servizio, sudato fradicio, con la solita maglietta color bianco-giallo-incertezza, e parte così, dritto come un treno:
— Mi dai una bottiglia di vino bianco della casa da portare via?
— Certo, sono 8 euro.
Si ferma, si gira verso di me con lo sguardo scandalizzato:
— No, ma che 8, io te ne do 7 come l’anno scorso!
— Mi spiace, ma è aumentata. Dallo scorso anno. Sai com’è, la vita, l’inflazione, la guerra, le bollette…
Lui, niente. Agguanta la bottiglia senza dire altro, si infila direttamente in cucina come se fosse casa sua (ovviamente senza mascherina, siamo ancora in periodo “mascherina in cucina obbligatoria”, ma vabbè), e urla al mio capo:
— Quanto me la fai pagare questa?!
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